Il momento è delicato
“Una delle prime cose che ho imparato facendo il mestiere dello scrittore è che i racconti non vendono, anzi i racconti non fanno una lira”. Sono queste le prime parole della raccolta di racconti di Niccolò Ammaniti, “Il momento è delicato”. Un titolo che richiama i commenti poco entusiasti della sua casa editrice quando lo scrittore provò a proporre la pubblicazione di “Fango”, la sua prima raccolta, o di raccolte successive a cui avrebbe voluto dare vita nel corso degli anni . “Ecco, se dovessi fare un paragone azzardato, il romanzo è una storia d’amore, il racconto una passione di una notte”. Dopo “Come Dio comanda”,che gli è valso il Premio Strega nel 2007, “Io e te” del 2010, e ora che il momento è davvero delicato, Ammaniti ci sorprende con una carrellata di vite difficili, di scelte sbagliate, di quei piccoli momenti che la memoria richiama a sé magari dopo anni, dopo aver vissuto e compreso le azioni del passato alla luce di una maturità diversa.
I vari personaggi, vittime o artefici di avventure e disavventure, hanno qualcosa da inseguire, un obiettivo da raggiungere, un fine più alto per cui sacrificarsi: che sia una ragazza o la vacanza tanto sognata, l’approvazione degli altri o il cibo per la propria famiglia, i soldi o la voglia di riscatto. Sullo sfondo la città di Roma, con la sua bellezza e i suoi angoli degradati, con i suoi mostri e i suoi angeli. Scorrono sangue, armi, sofferenza e felicità, adolescenza e vecchiaia nei piccoli scorci nati dalla penna semplice e diretta di Ammaniti. Un po’horror e un po’vita normale, un po’sesso e un po’amore, il lettore è spettatore di incubi e di sogni, di ricordi o, semplicemente, di vita altrui.
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