Entra nella mia vita: l’oscura cronaca spagnola nel nuovo romanzo di Clara Sánchez

Verónica ha una famiglia che sembra come tante altre: un padre tassista, una madre rappresentante di cosmetici, un fratello più piccolo. Una quotidianità che a volte viene disturbata da frasi pronunciate sottovoce, da malumori e screzi tra i suoi genitori, dalle lacrime silenziose di sua madre. Che la sua tristezza e le discussioni con suo padre siano dovute alla bambina ritratta nella foto che custodisce gelosamente in una cartella di pelle? Aveva fatto finta di niente per anni, da quando un giorno l’aveva trovata frugando nella camera dei suoi genitori, ma la malattia di sua madre convince Verónica ad andare fino in fondo. Inizia a cercare quella bambina e la ritrova donna che vive nella sua stessa città, Madrid. Si chiama Laura, ha due anni in più di lei e occhi che ricordano suo padre. La verità a cui Verónica aspira è un cammino che qualcuno cerca di ostacolare in tutti i modi, ma che lei è decisa ad inseguire a qualsiasi costo.

Dopo il successo de “Il profumo delle foglie di limone” , l’opera che l’ha resa famosa nel mondo, a gennaio di quest’anno è arrivato il nuovo romanzo della scrittrice spagnola Clara Sánchez, “Entra nella mia vita”. L’universo femminile è il grande protagonista di una storia che si ispira a fatti di cronaca realmente accaduti, come la stessa autrice spiega alla fine del libro. Le vicende di due famiglie di Madrid si dipanano nel corso negli anni, rivelando sofferenze mai sopite e un segreto custodito da entrambe: la morte di una bambina per la prima, la coppia dell’allora fidanzati Betty e Daniel; una nascita invece per l’altra, quella formata dall’anziana Lilì e sua figlia Greta. Queste persone, legate le une alle altre inconsapevolmente, intrecciano le proprie vite grazie a Verònica, la figlia diciassettenne di Betty e Daniel, che decide di continuare le ricerche iniziate della madre di una primogenita nata morta ma sempre creduta viva, arrivando alla verità sconvolgendole. I libri di Clara Sánchez hanno il grande pregio di riuscire a coinvolgere il lettore nonostante evidenti difetti. Le descrizioni di azioni e gesti, anche quotidiani, sono minuziose e ridondanti. I personaggi rimangono indefiniti, come se le loro personalità non fossero terminate, e le loro azioni si rivelano a volte incoerenti rispetto all’idea che il lettore ha sviluppato su di loro. Un libro che si legge piacevolmente, ma che affronta superficialmente il dolore e lo smarrimento che si provano quando sentimenti e sicurezze vengono prima messi in discussione, e poi fatte improvvisamente franare. Mi sarei aspettata un po’più di malinconia, rimorso e rabbia, invece di una sorta di  happy end che risolve quarant’anni di terribili vicende spagnole con positività e speranza ma anche, forse, in modo fin troppo semplice.

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