Sexting: la nuova (e pericolosa) moda tra gli adolescenti

Un gioco intrigante. Un modo per sentirsi “grandi“, per esprimere la propria sessualità avendo la sensazione di essere tuttavia “protetti” nella solitudine della propria stanza, nell’era della condivisione e della comunicazione 2.0. È l’ultima moda in voga tra gli adolescenti: video oppure immagini sessualmente espliciti  inviati attraverso il proprio smartphone oppure pubblicati e condivisi su social network e chat. Il fenomeno, denominato “sexting”– unione delle parole “sex”(sesso) e “texting” (inviare sms)- è nato negli Stati Uniti ma si sta diffondendo anche in Italia. Secondo le ricerche condotte da Telefono Azzurro, in collaborazione con Eurispes, nel 2011 un adolescente su 10 ha ricevuto foto o video a sfondo sessuale; un dato salito a uno su quattro appena un anno dopo, nel 2012. Queste immagini arrivano da amici nel 38,6% dei casi, dal proprio partner nel 27,1% , da estranei nel 22,7%, da conoscenti nel 9,9%.  “Ad 1 ragazzo su 5 è capitato di ricevere nell’ultimo anno sms/mms/video a sfondo sessuale” –spiegano da Telefono Azzurro- “ed all’ aumentare dell’età cresce anche la percentuale di ragazzi che hanno sperimentato il sexting come destinatari: dal 22, 5% dei 12-15enni si passa al 30,3% dei 16-18enni, quasi un ragazzo su 3.” Digitando la parola su Google ci si imbatte facilmente in un post, pubblicato su un sito di notizie, che spiega “come fare sexting senza sembrare dei completi idioti” , perché diventata praticamente una “necessità” per chi ha più di 16 anni. Peccato che, molto spesso, i rischi di questa pratica siano sottovalutati e che gli adolescenti non pensino alle conseguenze: il 41,9% afferma di non “vederci nulla di male”.

“I ragazzi che contattano Telefono Azzurro chiedendo aiuto su questa tematica, come quelli che incontriamo quotidianamente nelle scuole, non sempre sono consapevoli dei rischi e quindi capaci di prevenire ed affrontare determinate situazioni online”- confermano da Telefono Azzurro. “Per lo più i ragazzi sembrano chiedere aiuto ad atto compiuto, quando l’invio di foto o video privati è già avvenuto e si trovano a dover affrontare le conseguenze, come i ricatti o il doversi confrontare con foto o video già in rete.” Una volta su internet, infatti, il materiale può essere scaricato e condiviso da un numero illimitato di utenti. Spesso questo è il risultato di atti di cyberbullismo o di vendette private che possono degenerare in episodi molto gravi: depressione, ansia, frustrazione, problemi a scuola o con i propri familiari, fino all’idea del suicidio. Recenti episodi di cronaca- come la storia di Amanda T., la quindicenne canadese che si è tolta la vita dopo la diffusione in rete un video in cui appariva seminuda, ad opera di uno sconosciuto che l’aveva convinta a farsi riprendere tre anni prima- hanno sottolineato la pericolosità del sexting. “Recentemente ha contattato la chat di Telefono Azzurro una ragazza di 15 anni, dicendo che un ragazzo conosciuto qualche giorno prima aveva messo  su Youtube un video che lei gli aveva inoltrato tramite chat la sera precedente”. – raccontano da Telefono Azzurro.  “I ragazzi, chattando, avevano acceso la webcam e il ragazzo le aveva chiesto di spogliarsi davanti al pc. La situazione, inizialmente divertente, si era trasformata in un gioco pericoloso e preoccupante quando lui aveva iniziato a minacciarla: se non gli avesse dato 500 euro, avrebbe caricato il video su Facebook. La ragazza incredula, sorpresa del cambiamento di atteggiamento di una persona di cui aveva ritenuto di potersi fidare, spaventata, aveva chiuso il contatto e il computer senza rispondere. Il giorno dopo, però, aveva trovato il video online. Gli operatori di Telefono Azzurro hanno ascoltato la ragazza, l’hanno rassicurata aiutandola a parlare con la sua migliore amica e a condividere con sua madre non solo la preoccupazione per quanto accaduto, ma anche la ricerca di una soluzione. Dopo averla aiutata a sentirsi meno sola nell’ affrontare questa situazione, le hanno proposto di denunciare l’avvenuto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha subito provveduto a rimuovere il video dalla rete.” Le richieste di questo tipo sono sempre più frequenti, sia al numero 1.96.96 che alla chat. Bambini e adolescenti vivono sempre più a contatto con Internet, anche attraverso smartphone e tablet. Un adolescente su tre utilizza “molto” il collegamento ad internet attraverso il proprio cellulare, come emerso nell’Indagine Nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2012: condividere foto fa parte della quotidianità, ma ovviamente può avere dei risvolti dannosi. Nel 2012, un adolescente su cinque ha trovato online proprie foto imbarazzanti,e uno su dieci video in cui era presente e che lo imbarazzavano. Da Telefono Azzurro sottolineano anche l’utilità di una campagna informativa, non solo per rendere i ragazzi consapevoli dei rischi del sexting, ma anche per chiarire loro gli aspetti legali: mettere on line video o foto di minorenni o anche si se stessi, a sfondo sessuale, può essere penalmente perseguibile.

Sul sito di Telefono Azzurro, nella sezione dedicata al Sexting, è possibile reperire consigli anche per gli adulti, che spesso ignorano il problema o ne sottostimano la diffusione tra i giovanissimi. Un dialogo sereno sulla sessualità, o un approccio tranquillo al tema con i propri figli, sono i suggerimenti cardine per evitare che una leggerezza nel mondo virtuale possa  trovare un duro riscontro in quello reale.

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