Apnea, il romanzo rivelazione di Lorenzo Amurri

È solo un istante: manca l’aria, la testa è nella neve. Qualcuno la prende tra le mani e la gira, Lorenzo ricomincia a respirare. Una giornata spensierata sugli sci, insieme alla sua fidanzata Johanna, si trasforma nella data che gli cambia la vita. Lorenzo ha 26 anni e rimane paralizzato dai capezzoli in giù: diviene tetraplegico, per l’esattezza. Tra le operazioni, il periodo di riabilitazione a Zurigo e il ritorno a Roma, niente è più come prima del grave incidente. La vita, però, può essere ancora riconquistata.

Lorenzo Amurri

Vincitore del premio Kriterion 2013, e finalista per il premio Strega 2013, “Apnea” è il primo romanzo di Lorenzo Amurri, nato dopo che l’autore ha iniziato a dedicarsi alla scrittura prima attraverso un blog (http://www.tetrahi.blogspot.it/) e poi con alcuni racconti. Autobiografico, scritto con la nocca del mignolo della mano destra, è la lucida narrazione del cammino che compie dal giorno in cui avviene l’incidente sulla neve fino al suo ritorno a casa: l’operazione alla colonna vertebrale di nove ore, il mese e mezzo in terapia intensiva, la riabilitazione in una clinica in Svizzera e l’impatto con la sua nuova realtà, circondato dagli affetti di sempre. In un susseguirsi di sogni, immagini, ricordi e desideri- che molto hanno a che fare con il suo grande amore per la musica- Lorenzo non tralascia alcun particolare: i suoi pensieri, le sue emozioni e ciò che i suoi occhi gli restituiscono del mondo che lo circonda arrivano a toccare paure e consapevolezze.

È difficile non porsi e non avvertire la necessità di porre domande di fronte a sentimenti così intimi, condivisibili o condannabili. È forse facile immedesimarsi nei silenzi, nella rabbia, nella disperazione e nella sensazione di aver perso ormai tutto: la disabilità è un concetto astratto rispetto a chi non ne ha esperienza. La forza di questo romanzo risiede nella voglia di ricominciare nonostante tutto, nella riconoscenza donata a chi ha saputo andare oltre un fattore fisico, nella bellezza del momento in cui la vita riesce ancora a sorprendere e a chiedere di non lasciarla scivolare via. Lorenzo Amurri ci dona un po’di sé e del suo coraggio, della sua voglia di “vivere, di vedere , di toccare, di sentire”. Con parole semplici e un pizzico di ironia, affrontando spesso temi delicati e molto personali- come il dolore, le cure a cui viene sottoposto, il proposito di suicidarsi, i  problemi e i cambiamenti nella sua vita di coppia e con i propri familiari e amici-  ci insegna che niente è mai veramente perduto. Come recita la quarta di copertina, “Libertà di pensiero è libertà di movimento”.

Related

Comments

No Comments Yet!

You can be first to comment this post!

Post Reply