No delocalizzazioni day: i lavoratori dei call center in rivolta
“Anche io a Roma il 4 giugno”. Moltissimi lavoratori dei call center aderiscono così, mostrando un cartello all’obiettivo, alla giornata di sciopero e alla manifestazione indetta da CGIL, CISL e UIL di categoria. Tutte le foto vengono pubblicate nel profilo Facebook “No Delocalizzazioni Day” aperto proprio a sostegno dell’iniziativa e che è in costante aggiornamento. Una grande mobilitazione nazionale per un settore, quello dei call center in outsourcing per diversi committenti (telecomunicazioni, tv, energia), che riguarda circa ottantamila lavoratori: “A neanche dieci anni dal processo di stabilizzazione che, solo fra il 2007 ed il 2008, ha prodotto più di 25000 regolarizzazioni di rapporti di lavoro, è nuovamente sull’orlo del baratro” si legge sul comunicato unitario dei sindacati.
“Complice la crisi, i committenti hanno iniziato a fare le gare per l’appalto dei call center al massimo ribasso, con un costo medio che andava al di sotto del costo contrattuale” spiega Fabrizio Micarelli, segretario regionale SLC-CGIL del Lazio. “Le aziende in outsourcing si sono trovate in difficoltà e da qui la delocalizzazione“. “Non ci sono a livello politico dei punti fermi per le gare di appalto dei servizi di call center: le aziende che utilizzano questa scorciatoia della delocalizzazione vincono perché il costo del lavoro in Albania, Croazia o Romania è sicuramente più basso. Quelle che non delocalizzano e rimangono in Italia, per esempio Almaviva o Call&Call*, si ritrovano con un costo del lavoro più alto e, non riuscendo a competere, vengono messe sotto ammortizzatori sociali. Almaviva è in solidarietà da un anno” sottolinea Davide Foti, segretario regionale SLC-CCGIL di Catania. Crisi occupazionale in Italia, con licenziamenti e ricorso ad ammortizzatori sociali, ma anche rischi per gli utenti che usufruiscono dei servizi dei call center dislocati in altri paesi europei. “I clienti italiani non hanno garanzie sui dati che vengono acquisiti perché le leggi italiane ed europee sono diverse. Si rischia che si disperdano i dati personali degli utenti ” conclude Foti.
Le richieste dei lavoratori alle istituzioni nazionali e regionali sono chiare: leggi per le gare d’appalto, clausole sociali per garantire la continuità occupazionale, modifiche alle concessioni governative dei grandi committenti per il trattamento dei dati personali in Italia. ” No alle delocalizzazioni a partire dagli appalti: se non si facessero le gare al massimo ribasso, non ci sarebbe più bisogno di andare all’ estero” sottolinea Fabrizio Micarelli. “Il Decreto Sviluppo del 2012 dettava delle norme con le quali si poteva eventualmente chiedere la delocalizzazione: comunicare preventivamente il trasferimento al ministero competente; dare la possibilità all’utente di scegliere se farsi servire dall’estero oppure no, ma queste leggi non vengono rispettate.” Sul lavoro in Italia inoltre c’è anche l’ombra della legge 407/90 per gli incentivi all’occupazione: molte aziende infatti ne hanno usufruito per il tempo concesso, tre anni, e hanno chiuso immediatamente dopo, con costi ricaduti sulla collettività per gli ammortizzatori sociali. “Chiediamo che che venga fatta una selezione sui call center prima di permettere loro di accedere a questa opportunità” afferma Micarelli.
Martedì 27 maggio ci sarà un incontro tra il governo e le organizzazioni sindacali al ministero dello Sviluppo economico, per parlare proprio della crisi dei call center in Italia. I lavoratori catanesi daranno vita a un flashmob in Piazza Duomo giovedì 29 maggio alle ore 10:40. Un video sta circolando in rete per promuovere la manifestazione, interpretato dall’attrice Lucia Fossi.
Delegazioni da tutta Italia si stanno preparando alla manifestazione che partirà alle 10 da Piazza della Repubblica: “Perché abbiamo ‘tutta la vita davanti’ ma il nostro futuro è oggi e non torneremo ad essere fantasmi!”
Per informazioni: profilo Facebook, Twitter, e-mail: nodelocalizzazioniday@gmail.com
*Errata corrige: era stata indicata l’azienda “Teleperformance”.
No Comments Yet!
You can be first to comment this post!