“La vita in tempo di pace” nel romanzo di Francesco Pecoraro

È la mattina del 29 maggio 2015: il sessantanovenne ingegnere Ivo Brandani è in procinto di prendere un aereo di ritorno in Italia  da Sharm El Sheik. In Egitto sta seguendo un progetto segreto e difficoltoso: la ricostruzione artificiale della barriera corallina ormai quasi completamente distrutta. Il suo destino è segnato, ma lui non può immaginarlo. Questo viaggio diventa occasione  di una lunga riflessione sulla sua vita, dall’infanzia all’adolescenza fino ad arrivare a quella vecchiaia che avverte nel corpo e nello spirito. In questo giorno di ricordi e di consapevolezze, le sue scelte, le persone che ha conosciuto e tutti gli episodi fondamentali della sua esistenza assumono un significato per Ivo, ma sono le ultime immagini senza redenzione prima del buio.

La vita in tempo di Pace” di Francesco Pecoraro, edito da Ponte alle Grazie  e tra le cinque opere che giovedì 3 luglio si contenderanno il Premio Strega, è un romanzo cupo, intenso, difficile, a tratti prolisso, dove registri linguistici e voci narranti si alternano.  La tristezza, il rimpianto, la rabbia, la malinconia sono le emozioni che più di altre accompagnano i ricordi di Ivo e il suo sentirsi ormai vecchio e stanco, in balìa dei fantasmi di un passato che sembra una lunga sequenza di errori, di scelte sbagliate, di persone perdute. Non si può tornare indietro, non si può modificare ciò che è stato:  tutta l’amarezza di questa consapevolezza trapela dalle oltre cinquecento pagine del romanzo e non c’è modo di sfuggirle.  A fare da sfondo ad un Ivo bambino che cerca invano l’approvazione di un padre severo, ad un Ivo adolescente che scopre il sesso abbinato alla colpa e l’amore abbinato alla sofferenza, all’Ivo ormai ragazzo che rinuncia alla facoltà di filosofia e all’adulto impulsivo che perde contemporaneamente la moglie Carla e il suo lavoro, ci sono Roma– nel romanzo definita “la città di Dio”- e la storia d’Italia dal dopoguerra fino agli anni 2000.

I periodi di successo e di fallimento delle classi politiche, dell’economia e delle ideologie accompagnano l’esistenza dell’ingegner Brandani e raccontano non solo la sua, ma tutte le vite che hanno condiviso le stesse epoche di luci e ombre, di rinascita e decadenza, di corruzione e crisi, di lotta e disillusione. Dal rapporto conflittuale e che lo segnerà fino alla fine con il Padre, passando per il dolore per la prematura scomparsa dell’amorevole Madre, fino al pensiero dell’unica donna che probabilmente abbia mai amato, ossia l’ex- moglie Carla, Ivo Brandani non trova scampo dalla sua vita e dal passato che si sostituisce, implacabile, al futuro.

“La vita in tempo di Pace”, titolo dalla veste ironica, che descrive un tempo che probabilmente non c’è mai stato, è una lettura che richiede impegno e attenzione da parte del lettore, spesso in bilico tra rassegnazione e insofferenza, forse perché il passato non è un’ammissione facile per nessuno.

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