Notte bianca dei call center, il 21 novembre si torna in piazza
La protesta non si ferma, e a poco più di cinque mesi di distanza dall’ultima manifestazione- il 4 giugno per il “No delocalizzazioni Day”– i lavoratori dei call center scendono nuovamente in piazza venerdì 21 novembre per uno sciopero nazionale promosso da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil. Non c’è tregua per chi si ritrova ad affrontare sempre le stesse problematiche: le delocalizzazioni, le gare al massimo ribasso e i cambi d’appalto su cui “urge una regolamentazione e su cui, nello specifico, stiamo raccogliendo anche le firme da inviare alla commissione europea” sottolineano i lavoratori. “In più è una manifestazione contro centinaia di licenziamenti che si stanno verificando in ogni parte d’Italia.”
Come dichiarato infatti da Michele Azzola, segretario di Slc Cgil: “262 lavoratori che occupano la sede di Accenture a Palermo che voleva procedere alla chiusura vista la disdetta dell’appalto formalizzata di British Telecom; il Consiglio Comunale di Cesano Boscone che si riunisce nella sede del call center di E-Care che ha avviato la procedura per 489 lavoratori; Almaviva che scrive alla regione Sicilia dichiarando oltre 3000 esuberi; Gepin a Casavatore, Napoli, che persa la commessa di Poste licenzierà oltre 200 persone. Questi sono solo alcuni numeri della tragedia che stanno vivendo i lavoratori dei call center.”
La manifestazione nazionale, che si terrà a Roma, partirà alle ore 17 in piazza della Repubblica e si concluderà a piazza del Popolo, dove si svolgerà una kermesse di interventi e spettacoli e si esibiranno anche diversi artisti e testimonial della battaglia. I lavoratori chiedono tutele e diritti, che mancano ormai da troppo tempo.
A sostegno di questa nuova protesta è stato prodotto anche un video, un cortometraggio che ricorre al registro del thriller dal titolo “L’assassino del call center”. “Date una risposta, non ammazzate per la seconda volta i loro sogni” continua Azzola lanciando un appello al presidente del Consiglio, al Governo e a tutte le forze Politiche. “Non toglietegli l’unico lavoro che questo Paese gli ha offerto, non rimettiamo in mano al nulla, o peggio alla criminalità, decine di migliaia di lavoratori occupati nelle regioni del sud.”
No Comments Yet!
You can be first to comment this post!