Dai bagni di Londra alle librerie, quando il futuro fa meno paura (ma ancora rabbia)
Fino a due anni fa Benjamìn Serra Bosch era solo uno dei tanti ragazzi spagnoli emigrati in Inghilterra in cerca di fortuna. Ventisei anni, una brillante carriera accademica alle spalle che però non gli apre nessuna porta, e quindi la difficile scelta di lasciare il proprio paese per poter lavorare e chissà, anche per poter realizzare i propri sogni. Ma la realtà a volte è più difficile di quello che si possa immaginare e così, in una serata un po’ più cupa delle altre, Benjamìn riversa su Twitter, in 140 caratteri, tutta la sua frustrazione: “Ciao, mi chiamo Benjamìn Serra, ho due lauree e un master e pulisco bagni“. Trentaduemila retweet e un vero e proprio caso nazionale in Spagna.
Era il 27 settembre 2013: da quel giorno è trascorso più di un anno e la vita di Benjamìn- che tutti chiamano Benja- è cambiata. Ora lavora in un’agenzia di pubblicità, in inglese, e collabora con un’altra,in spagnolo, ma soprattutto ha pubblicato un libro: “Sobradamente preparado para limpiar vàteres en Londres” (Eccessivamente qualificato per pulire water a Londra). In queste pagine Benjamìn racconta la propria esperienza, da studente entusiasta a migrante disilluso, diventando il simbolo di quella generazione definita “perduta” ma che in realtà “non lo è”- scrive- “Sappiamo quello che vogliamo. Non sono disposto ad accettare che venga saltata.” Non mancano gli aneddoti riguardanti la ricerca di lavoro in Inghilterra, mentre uno degli ultimi capitoli è dedicato proprio a quello che lui definisce “boom virale”: la notorietà, le aspre critiche, ma anche i messaggi di solidarietà e comprensione, soprattutto da parte di chi condivide le stesse scelte e le stesse difficoltà.
Benjamìn auspica un forte cambiamento nel suo paese. “Il libro vuole trasmettere un messaggio positivo, però c’è molta rabbia” ha dichiarato ad una intervista all’Huffington Post. “Io non voglio che mi diano un posto di lavoro. Io desidero, semplicemente, che mi diano l’opportunità di dimostrare se valgo oppure no. Che quando invio un curriculum mi rispondano: sì o no. Se mi devono dire di no, che lo facciano. Io voglio avere accesso al lavoro se c’è. Ma se esiste evidentemente io sono stato ingannato“. In un’altra intervista, rilasciata a VoxPopuli.com, Benjamìn parla del rapporto di amore/odio che ha con il proprio paese, e della situazione che si è creata per i giovani: “Sicuramente non volevi andartene, e se invece lo desideravi, non lo immaginavi in questo modo. Ma non succede nulla. Si sopravvive. Studi, impari un’altra lingua, conosci persone nuove e, cosa molto importante, vivi la vita e che nessuno possa dirti che non ne hai tratto beneficio. Alla fine, è meglio pulire i bagni a Londra che rimanere in Spagna senza fare nulla“.
Al momento il libro, in vendita dal 6 novembre, è disponibile solo in spagnolo: “Spero venga tradotto in altre lingue presto” racconta Benjamìn a ProNews. “Non si hanno ancora dati ufficiali, è presto, ma il libro sta piacendo molto e le vendite stanno andando bene. ” Benja è tornato in Spagna, ma al momento solo per rilasciare interviste e partecipare a programmi televisivi.
La sua storia è quella di tanti ragazzi spagnoli, ma anche di moltissimi giovani italiani, che hanno dovuto scegliere di lasciare il proprio paese per inseguire le proprie aspirazioni e che, seppur attraversando delle difficoltà all’inizio, hanno iniziato a costruire la propria carriera e il proprio futuro. Spesso la vita non ha un percorso lineare né semplice, ma i sogni oltre a non avere età, non hanno neanche confini.
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