Blu(e), una voce per i bambini con autismo

Un tablet per parlare, per comunicare, per rompere il muro del silenzio che in alcuni casi i disturbi dello spettro autistico portano con sé. Blu(e)-acronimo di Boost Language Use (Easily)- è nato per questo, per permettere ai bambini e ragazzi con autismo o alle persone con disturbi della comunicazione di interagire. Uno strumento sviluppato dalla Needius srl, una giovane azienda di Rovereto ( in provincia di Trento) in collaborazione con Samsung, partendo dalla CAA, la Comunicazione Aumentativa Alternativa, finora utilizzata tramite un quaderno di simboli. Grazie a Blu(e) l’ausilio cartaceo diventa digitale: ad ogni simbolo grafico è associata una parola e una voce, personalizzata in base all’età e al genere, la pronuncerà al posto del suo utilizzatore.

L’idea di creare un comunicatore è nata dall’esperienza diretta nel campo del sostegno a dei bambini con disturbo dello spettro autistico non verbali” spiega Raffaele Ettrapini, co-founder di Needius srl. “Trovandosi quotidianamente nella condizione di lavorare sull”intenzionalità e la comunicazione si è visto come fosse fondamentale gratificare e porre attenzione allo strumento comunicativo in ogni istante per non perdere degli atti comunicativi. Succedeva infatti che, se il bambino utilizzava il suo quaderno di comunicazione per chiedere o esprimere un bisogno in maniera intenzionale e questo atto non veniva colto dal caregiver, il bambino smetteva di sforzarsi ad utilizzare il quaderno in quanto non riceveva alcuna gratificazione e non veniva dunque motivato. Un altro aspetto fondamentale è stato cercare di soddisfare un’ esigenza espressa da molti genitori che consisteva nel voler sentire la voce del proprio bambino. La scelta dunque di utilizzare una voce reale di coetanei è stata fatta proprio per consentire che l’utilizzatore potesse emettere un linguaggio semplice ma comunicativo.” Blu(e) consente, inoltre, di monitorare le attività del bambino e di scambiare informazioni con tutti i soggetti interessati: la famiglia, la rete terapeutica e quella scientifica, e può essere utilizzato anche in contesti scolastici.

Uno dei punti di forza del comunicatore Blu(e) è che il bambino che lo utilizza non deve fare altro che ‘sfogliare’ ed indicare il messaggio (simbolo, foto, disegno) comunicativo che vuole esprimere” continua Raffeele Etrappini. “Inoltre la speciale strutturazione spaziale delle diverse parti nello schermo del comunicatore Blu(e) consente  non solo di comunicare singoli simboli come un olofrase- ossia di indicare con una sola parola il significato di un’intera locuzione- ma comporre più simboli così da formare una frase. ” La schermata è strutturata in parole passpartout, verbi e tabelle tematiche, e questa capacità acquisita di comunicare ha avuto risultati molto soddisfacenti.  “Sotto il punto di vista qualitativo il comunicatore Blu(e) riesce a generare un circolo virtuoso nel quale l’utilizzatore è motivato nel comunicare e la famiglia e la rete che gli sta intorno è motivata nell’ usare e far usare il comunicatore. Per quel che concerne il miglioramento da un punto di vista quantitativo i bambini/ragazzi che lo usano stanno mostrando un incremento sia nell’ utilizzo dei simboli che nella loro frequenza d’uso“.
Da non sottovalutare il fatto che Blu(e) è nato come comunicatore: l’ uso del Tablet per altre finalità non è possibile per due motivi principalmente” sottolinea Etrappini. “Il primo è renderlo un ausilio comunicativo al 100% potendo cosi usufruire delle agevolazioni regionali e nazionali nel campo degli ausili. Il secondo è perchè nel momento in cui il tablet viene utilizzato per altri scopi l’utilizzatore finale, bambino o ragazzo che sia, non può più comunicare i propri bisogni e necessità con il rischio di mettere in atto particolari comportamenti di frustrazione.”
Il comunicatore Blu(e), arrivato tra i finalisti del Premio Gateano Marzotto , è in continua sperimentazione presso il Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione del Dipartimento di Psicologia- Università degli Studi di Trento e sarà possibile provarlo il 7 febbraio in occasione dell’inaugurazione del Centro autismo di Rovereto. Per l’acquisto è possibile inoltrare richiesta di contributo presso la propria ASL di riferimento secondo quanto riportato proprio sul sito di Blu(e) e realizzare così il desiderio di donare voce a chi non ce l’ha.

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