‘La ferocia’ di Nicola Lagioia, il libro rivelazione del Premio Strega 2015

Una famiglia di ‘palazzinari’ ricca e potente, quella dei Salvemini. A Bari tutti conoscono Vittorio, sua moglie Annamaria e i quattro figli: Ruggero, Clara, Michele e Gioia. La morte della trentaseienne Clara, per suicidio, rievoca il passato e mette in luce tutte le bassezze, i tradimenti, i segreti rimasti assopiti tra gli angoli della loro sontuosa villa, dove nel corso degli anni si sono consumate le vite di persone che si amano e si odiano, che cercano vendetta e redenzione o soltanto un modo per andare avanti nonostante tutto.

“ ‘La Ferocia’ per me è un ritorno allo stato di natura, la legge della giungla da cui credevamo esserci affrancati, ma che riemerge in questo periodo di crisi” ha dichiarato lo scrittore pugliese Nicola Lagioia, vincitore della sessantanovesima edizione del Premio Strega. Nel suo romanzo, edito da Einaudi, la ferocia è infatti ciò che contraddistingue i vari personaggi: le attività senza scrupoli di Vittorio, l’alterigia di Annamaria, la discesa verso gli abissi di Clara tra sesso e droga, l’ingenuità e la stupidità di Gioia, l’istinto di sopravvivenza di Michele in un mondo in cui contano il potere, il denaro, le conoscenze, i party esclusivi e la possibilità di dare sfogo ai più bassi istinti. Il lettore osserva le loro vite come in una sequenza di bui fotogrammi: ci sono i ricordi, i flashback, i pensieri  che girano tutti intorno a lei, la bellissima e misteriosa Clara, trovata morta dopo un volo di venti metri da un palazzo. E poi c’è il rapporto tra Clara e Michele, esclusivo e quasi morboso, che sembrava averli salvati, almeno per un po’-fino a quando Michele non viene ricoverato in una clinica per problemi  psichiatrici- da una famiglia e da una vita a cui entrambi sentivano la necessità di ribellarsi. È proprio Michele che, arrivando dopo molto tempo a Bari da Roma e iniziando ad indagare sulla morte della sorellastra- lui era infatti nato dall’amante di Vittorio, morta in seguito al parto- scopre la verità e decide di dare un epilogo alla storia della famiglia Salvemini.

‘La ferocia’ è un libro che indaga l’animo umano, ingrandisce i dettagli, mescola passato e presente come in un gioco di carte, in cui c’è qualcuno che vince e qualcuno che, inevitabilmente, si ritrova a perdere. In questo romanzo però nessuno esce davvero vincitore, perché ogni azione ha una conseguenza e prima o poi ci si ritrova  a pagarne il conto. All’inizio la lettura può risultare complessa: non è facile seguire i vari personaggi e il loro flusso di ricordi, capire in quale anfratto ci si sta avventurando, eppure poi non se ne può fare a meno. ‘La ferocia’ è quel quadro che quando viene osservato fa paura perché tremendamente reale, dal quale tutti vorrebbero affrancarsi: non sempre si sceglie il bene, a volte si sceglie solo ciò che fa meno male, di solito a se stessi.

Articolo pubblicato su Pronews

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