A Londra come in Siria: il video di Save the Children

Scuole chiuse, negozi che non hanno più cibo, un’ambulanza che viene bloccata e non riesce a raggiungere l’ospedale.  E poi paura, disperazione, rabbia, sgomento.

Il cortometraggio, girato in un sobborgo di Londra con attori professionisti, simula ciò che avviene in Siria da anni, filmando con telecamere nascoste le reazioni di ignari cittadini. Una ‘candid camera’ di circostanze che in Europa non conosciamo, ma che in un paese martoriato dalla guerra è purtroppo la normalità. L’iniziativa, promossa da Save The Children, mira  a sensibilizzare l’opinione pubblica sui motivi che spingono i profughi siriani a fuggire con le proprie famiglie: fino ad oggi oltre 11 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie case e 420 mila vivono sotto assedio all’ interno del paese. Una situazione insostenibile.

Nonostante la generosità della comunità internazionale, le risorse per assistere milioni di rifugiati si stanno prosciugando, e le famiglie sono costrette ad affrontare una scelta estrema: tornare nelle zone di conflitto o rischiare di annegare nel tentativo di raggiungere l’Europa” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Se il cittadino medio europeo non sopporta per un solo giorno di essere privato di cibo, servizi sanitari e scuola, perché dovrebbero farlo le famiglie siriane sotto le bombe da 3 anni?”

Chiediamo che gli aiuti possano raggiungere subito i 12 milioni di siriani disperati, inclusi circa 6 milioni di bambini: l’ONU deve utilizzare tutto il suo peso per negoziare la possibilità di accesso degli aiuti. Gli assedi devono avere fine insieme ai blocchi per gli  aiuti umanitari, le frontiere con i paesi confinati devono rimanere aperte e i paesi ricchi, in primis quelli europei, devono accogliere una quota maggiore di rifugiati in disperato bisogno di salvezza e futuro“.

Alla domanda “Cosa succederebbe se anche noi vivessimo una situazione del genere?” ora abbiamo una risposta: possiamo vederlo con i nostri occhi e decidere da che parte stare.

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