La campagna in difesa dei lavori creativi: “#coglioneNO”
“Per questo progetto non c’è budget, ma sei giovane, ti fa curriculum”: chissà quante volte giovani, freelance e creativi si sono sentiti ripetere questa frase ad un’offerta di lavoro. Le promesse di “visibilità”, “esperienza” e “possibilità di realizzare la propria aspirazione” vanno sempre più spesso a sostituire una giusta e necessaria retribuzione, come se queste bastassero per vivere, pagare affitti e bollette, e resa possibile da chi, nonostante tutto, le accetta. I ragazzi di Zero– un collettivo formato da Alessandro Grespan, Stefano De Marco e Niccolò Falsetti, che si definiscono “metà pirati e metà videomakers”- hanno così lanciato la campagna di sensibilizzazione “#coglioneNO”.
Sul loro sito si legge:
“#coglioneNo è la reazione di una generazione di creativi alle mail non lette, a quelle lette e non risposte e a quelle risposte da stronzi.
È la reazione alla svalutazione di queste professionalità anche per colpa di chi accetta di fornire servizi creativi in cambio di visibilità o per inseguire uno status symbol.
È la reazione a offerte di lavoro gratis perché ci dobbiamo fare il portfolio, perché tanto siamo giovani, perché tanto non è un lavoro, è un divertimento.
Questo gennaio ZERO vuole unire le voci dei tanti che se lo sentono dire ogni volta. Vogliamo ricordare a tutti che siamo giovani, siamo freelance, siamo creativi ma siamo lavoratori, mica coglioni.
Seguici su Fb, spargi la voce e fai sentire la tua.”
Attraverso tre video ironici e divertenti- di quella ironia che lascia l’amaro in bocca- si pone una domanda: “lo diresti al tuo antennista, al tuo giardiniere, al tuo idraulico” che il loro lavoro può anche non essere pagato?
Lo diresti al tuo idraulico? #CoglioneNO
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=sd5mHHg1ons[/youtube]
Lo diresti al tuo giardiniere? #CoglioneNO
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=0rppx22VRlg[/youtube]
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