“Love your clothes”: lunga vita ai vestiti
Far durare di più i propri vestiti è possibile. Ne è convinta “Wrap“, l’organizzazione che l’11 febbraio ha lanciato nel Regno Unito il sito “Love your clothes” nell’ambito della campagna “Sustainable Clothing Action Plan”, ossia il piano d’azione per un abbigliamento sostenibile. L’ obiettivo è quello di evitare che finiscano nella spazzatura 350 mila tonnellate di vestiti, per un valore di circa centoquaranta milioni di sterline. Molti negozi tra cui Tesco, Next, M&S e la stilista Stella McCartney hanno deciso di impegnarsi in modo da ridurre il 15% di acqua, carbonio e rifiuti in discarica e il 3,5% dei derivanti dal vestiario entro il 2020. L’amministratore delegato di Wrap ha dichiarato: “I vestiti costano denaro. Non ottenere il massimo da loro scambiando e combinando capi di abbigliamento, riparando gli oggetti preferiti, vendendo o donando ai negozi di beneficenza significa non apprezzare quei soldi duramente guadagnati e sprecare risorse“.
I suggerimenti presenti sul sito mirano non solo a far durare di più i propri abiti- mediante, per esempio, un lavaggio a temperatura più bassa, o all’utilizzo di metodi naturali per eliminare le macchie- ma anche a reinventarli con creatività, a scambiarli, donarli o venderli, oppure a riciclarli quando sono danneggiati. “Love your clothes” mira a creare una vera e propria community, anche grazie all’utilizzo dei social network: su Facebook, Twitter e Pinterest è possibile inviare le proprie foto e mostrare a tutti come un vestito sia stato riadattato (hashtag #loveit), scambiato o donato (#liberateit), oppure riciclato (#loseit).
Sul sito del Guardian che ha pubblicato la notizia, le reazioni non sono state tutte positive. In molti hanno commentato che ci sono indumenti poco costosi realizzati proprio per non durare, che la pratica è del tutto differente dalla teoria e non si può pensare di indossare sempre abiti “scartati” da altri, oppure che basterebbe imparare ad acquistare meno e a non lasciarsi affascinare dalla moda.
E in Italia? Basta una piccola ricerca su google per scoprire siti e blog ricchi di idee per vendere o recuperare i vecchi abiti e donare loro una nuova vita, come L’Atelier del riciclo e l’Eco atelier. Senza contare i mercatini dell’usato, i contenitori di raccolta di abiti e accessori, i negozi vintage diffusi in varie città: è sempre più semplice indossare vestiti che facciano bene anche all’ambiente.
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