Fabio Viola: “Ripensare città e cittadinanza con la gamification”
Videogiochi che rendano piacevoli e divertenti azioni quotidiane e che migliorino il nostro stile di vita sono già realtà. Fabio Viola, fondatore di Mobile Idea srl e autore del libro “Gamification: i videogiochi nella realtà quotidiana”ne ha parlato nel suo intervento presso la Sala Pacinotti del Palazzo dei Congressi nel secondo giorno del GreenTech Festival, nell’ambito della conferenza dal titolo “Be good, Be resilient! Strategie per la resilienza urbana“.
“Bisognerebbe provare a fare un passo avanti rispetto al tema della ‘smart city’ che è già innovativo: quando si pensa ad una città intelligente si pensa anche a tutti i suoi servizi, ma bisogna avere dei cittadini che volontariamente ed emotivamente partecipino. Come si può raggiungere questo obiettivo?Attraverso i videogiochi: vengono messi in pratica una serie di tecniche che rendono divertente l’esperienza. ” La maggior parte delle nostre attività di tutti i giorni, sostiene l’Ing. Viola, sono poco ingaggianti: pensiamo, per esempio, alla mobilità urbana, alla coda agli sportelli, alla raccolta differenziata. Quando i videogiochi sono ben realizzati, però, riescono a soddisfare esigenze ed istinti umani, rendendo piacevoli situazioni che solitamente non lo sono. “In Italia sono 16 milioni i giocatori attivi e adesso grazie agli smartphone e a Facebook è un fenomeno che riguarda non solo i ragazzi ma anche persone più grandi. Riescono a a motivare l’individuo, a trattenerlo ore e ore- una media di 21 a settimana- grazie alle sorprese, ai premi, a elementi di sfida, e permettono di ragionare per obiettivi. Infatti servire ai tavoli, avere una fattoria, coltivare i campi, pianificare il traffico aereo sono solitamente lavori malpagati, faticosi o stressanti, ma attività di videogiochi di successo. L’elemento “fun”, del divertimento, spinge al cambiamento. Questa è la teoria alla base di una pioneristico contest lanciato nel 2010 da Volkswagen, che ha invitato cittadini di tutto il mondo a realizzare idee dove il divertimento promuovesse, appunto, il cambiamento. ”
Sono molti gli esempi di aziende che hanno adottato il gioco come elemento per sostenere l’eco-sostenibilità e migliorare la qualità della vita. Ad esempio, racconta Viola, il problema dell’inquinamento nasce anche dalla mancata comprensione del rapporto azione/effetto: non si ha un riscontro immediato delle ripercussioni che i nostri errati comportamenti, come tenere acceso il riscaldamento più del necessario o lasciare della spazzatura in un prato, ci saranno in futuro. Sono nate allora “OPower” e l’auto elettrica Nissan Leaf con una dashboard sempre connessa. La prima è un’app che consente di monitorare in tempo reale i consumi di energia elettrica. “Ti mette in sfida con altre persone, anche del tuo stesso condominio : vince chi consuma meno. Inoltre ottieni anche suggerimenti su come consumare meno ed essere ancora più virtuoso.” L’auto, mediante la sua dashboard, consente di monitorare il rapporto tra energia consumata e kg percorsi, trasformandolo in un punteggio confrontabile con altri giocatori. Il guidatore può adeguare così il proprio comportamento riducendo CO2 e il rischio di incidenti.
Gli esempi non finiscono qui. C’è la piattaforma “Fold it“, nata per studiare e progettare nuove proteine sfruttando il game thinking e il crowdfunding, che ha permesso di risolvere in appena dieci giorni problemi legati all’AIDS di quindici anni, utilizzando non scienziati in laboratorio, bensì appassionati a costo zero. C’è la app “Nike+”, realizzata per gli appassionati di running, dove un avatar personalizzabile diventa felice e dispensa frasi positive se il corridore ottiene traguardi significativi. E poi c’è un esperimento, realizzato in Svezia, che ha dimostrato come introdurre scalini con note musicali abbia incentivato i cittadini ad usarle il 60% in più nella settimana monitorata rispetto agli ascensori. Un forte aiuto per il sistema sanitario: muovendosi di più si riducono infatti problematiche legate all’apparato cardiocircolatorio.
Divertirsi non è mai stato così utile, alla nostra vita e all’ambiente.
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